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      (19) DIOGENE LAERZIO, in Archita. ELIANO lo dice capitano solamente sei volte: Variarum historiarum, VII. STRABONE, VI; SUIDA, ad v. Architas.
      (20) STRABONE, VI, dice trenta mila fanti e tremila cavalli, non comprese le truppe di riserva; e Strabone non parla dell'epoca piú florida di Taranto, qual era la nostra. PLUTARCO ci racconta che, quando i tarantini invitarono Pirro, dissero di non aver bisogno di altro che di un generale, poiché essi, uniti ai messapi, lucani e sanniti, avrebbero dati trecentocinquantamila fanti e trentamila cavalli. Da questi fatti CARDUCCI, nelle sue annotazioni al poema di AQUINO (Deliciae Tarentinae), crede poter asserire che Taranto avesse potuto contenere 250.000 abitanti. Se egli intende della sola cittá di Taranto, il numero ci sembra esagerato: se della intera repubblica, ci sembra minore del vero. La cittá avea una superficie quadrata di circa un miglio ed un terzo (vedi la pianta al fine del volume), ed in questa superficie mal potrebbero abitare 250.000 uomini moderni. Aggiungete che gli antichi non conoscevano le nostre case a molti piani, consumavano piú terreno di noi in edifici pubblici; e quella superficie, la quale potrebbe contener 100.000 moderni, appena conterrebbe la metá degli antichi. Se poi si parla dell'intera repubblica, ammesso per vero che essa avesse una forza militare di non piú di 40.000, e calcolando un soldato per ogni otto uomini (calcolo che da molti si siegue come il piú probabile, per render ragione delli troppo numerosi eserciti degli antichi), si avrebbe una popolazione di 320.000 uomini.


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Platone in Italia
di Vincenzo Cuoco
Laterza Bari
1928 pagine 772

   





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