(205) Sono titoli di molte commedie di Alesside.
(206) Stefano, figlio di Alesside, fu anch'egli poeta comico e padre di Menandro, che fu l'autore della commedia ateniese detta "la nuova".
(207) All'ottava.
(208) Epicarmo è chiamato "principe della commedia" nel Teeteto di Platone. Egli fiorí prima di Magnete. Se devesi credere ad Orazio (e chi non crederebbe?), la sua commedia dovea rassomigliare a quella di Plauto: dunque, commedia della seconda etá.
(209) Di Manduco parla LUCIANO. Maccus crede SAVERIO MATTEI che abbia potuto essere il protagonista della commedia atellana, progenitore antichissimo di Pulcinella, nato anch'esso nelle regioni atellana ed acerrana. Sulla natura della favola atellana, soggetto finora di molte controversie, vedi l'Appendice II.
(210) PLUTARCO, in Thaeseo.
(211) ARISTOFANE, Rane.
(212) Questo pare che sia il carattere della commedia nuova.
(213) STEFANO e SUIDA lo dicon tarantino; altri lo crede siracusano.
(214) Vedi l'Appendice II.
(215) Impresari.
(216) ORAZIO.
(217) "Tolle siparium: sufficit mihi unus Plato pro cuncto populo".
(218) ORAZIO.
(219) ORAZIO.
(220) ARISTOTELE, Politica.
(221) Questa favola si narra di Platone (DIOGENE LAERZIO, III). Non se ne poteva inventare una piú insulsa. Platone dice mille volte che la sua repubblica non può sussistere.
(222) Questo discorso si trova quasi intero in PLATONE, De republica; De legibus, VII e passim.
(223) PLUTARCO, Institutiones Laconum; ELIANO, X, 12.
(224) PLATONE, De legibus.
(225) PLATONE, in Ione.
(226) PLATONE, Minosse.
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