(227) PLATONE.
(228) QUINTILIANO dice che, quando Platone morí, si trovarono sotto il suo guanciale questi mimi. Erano del genere de' nostri "sermoni" satirici.
(229) Fragmenta veterum comicorum Graecorum.
(230) I siciliani furono i primi a coltivar la poesia pastorale, della quale fu inventore Dafni, figlio di Mercurio. ELIANO, Variarum historiarum, X, 18. ATENEO lo chiama Diomo.
(231) ATENEO, XIV; ARISTOTELE, ap. DIOGENE LAERZIO, in Empedocle, dice che i versi di Empedocle non cedevano a quelli di Omero. TEOFRASTO dice che Empedocle imitò Parmenide.
(232) DIOGENE LAERZIO.
(233) SUIDA.
(234) DIONISIO DI ALICARNASSO; QUINTILIANO, X; Epistole delloPSEUDO-FALARIDE; SUIDA, ecc.
(235) ATENEO, XIII, 27.
(236) IDEM, ibidem. Anche CICERONE dice che Ibico scrisse molte poesie oscene.
(237) GRIMALDI, Annali, vol. I e II.
(238) ATENEO, XII. L'artefice fu un tal Alcistene.
(239) ATENEO, XII, 6. I sibariti sono pure gl'inventori delle stufe, e dicesi anco degli orinali.
(240) ATENEO, ibidem.
(241) IDEM, ibidem.
(242) IDEM, ibidem.
(243) ATENEO, XII, 6.
(244) Vedi la narrazione del miracolo, e di tutto ciò che segue nel paragrafo, presso GIAMBLICO, STANLEY, ecc. ecc.
(245) DIOGENE LAERZIO; POLIBIO, X; ERODOTO, IV; DIODORO, XII, ecc. ecc. - Merita esser letto sull'antica Crotone il libro de' NOLAMOLISI, Cronica della cittá di Crotone.
(246) CICERONE, De divinatione.
(247) OVIDIO, Metamorfosi, XV; STRABONE, VI.
(248) STRABONE, VI.
(249) TEOCRITO, Ecloghe, IV.
(250) CICERONE, De inventione, II.
(251) PLINIO (II, 69) è quegli che dice tanto Locri quanto Crotone non aver mai sofferto né l'uno né l'altro flagello.
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