(484) Il desiderio di goder diletti sensuali, dice Platone, è amore di sé e non giá amor di altrui.
(485) Vedi SHAFTESBURY, Ricerche sulla virtú. Niuno dopo Platone e prima di Mendelsshon ha parlato piú degnamente il linguaggio della filosofia platonica.
(486) Soprannome che si dava ai giovinetti di distinzione in Grecia, e che è preferibile al nostro "illustrissimo".
(487) LAËRTIUS, in Aristippo.
(488) LIVIUS, libro X.
(489) GIUSTINIANI, Dizionario.
(490) IDEM, ibidem. È osservabile che questo nome di Campo di Marte non era particolare a Roma. Forse era il nome comune di tutti i luoghi ne' quali si ragunavano, per deliberare, le popolazioni italiane antichissime. Cosí, ne' secoli di mezzo, ritornando le stesse circostanze, fu nome comune quello di "campi di marzo" e "di maggio".
(491) Vedi l'ingegnosissima opera di MINERVINO, Sull'etimologia del nome del monte Vulture.
(492) Vedi raccolte tutte queste tradizioni presso CLUVERIO, Italia antiqua.
(493) Questo è avvenuto. Eutropio numera 200.000 sanniti morti nelle guerre coi romani.
(494) Questa osservazione la fa anche Livio. Conseguenza di questa osservazione è che i calcoli di popolazione, che si fanno dal numero degli armati, possono valere per l'Italia in generale, ma non mai per una sola nazione.
(495) Vedi FRERET, Recherches sur l'équitation.
(496) LIVIUS, VIII , 7. Questo paragone tra le due milizie vedilo in IX, II. Si dauno gli stessi ordini a tutti gl'italiani, e specialmente ai sanniti. Se un grandissimo uomo di guerra, qual era Cesare, diceva che i romani aveano appresa gran parte dell'arte della guerra dai sanniti, convien dire che questi due popoli avessero molte cose simili.
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