Vedi PAGANO, Saggi politici, vol. 1.
(587) Questo fenomeno è costante sul Matese.
(588) POLIBIO, III.
(589) LIVIUS, IV.
(590) Lo ripeterono i soldati di Roma pochi anni dipoi. LIVIUS, VII.
(591) LIVIUS, ibid.
(592) Servo nato in casa.
(593) Un discorso simile a questo trovasi in MACROBIO, Saturnali, III. È messo in bocca di un romano. I vizi si rassomigliano.
(594) PLINIO, Naturalis historia.
(595) I vasi capuani eran celebri nell'antichitá. È noto che i romani del tempo di Cesare li tenevano in grandissimo pregio. Quando Cesare fondò la seconda Capua, si ricercavano con molta premura tra le rovine dell'antica. Or i vasi della antichissima Capua non potevano esser opera delle arti greche. Che gli antichi mescolassero, a formar i vasi loro, probabilmente i piú fini, diverse terre, è noto a tutti. Esistono anche oggi in Capri delle grotte destinate a conservarle. E vi è ancora molta creta conservata. Dicesi che siasi trovata inutile ad ogni lavoro. Non so né chi né come ne abbia fatto l'esperimento.
(596) LIVIUS, IX.
(597) Idem, ibid.
(598) Difatti, quando i giuochi gladiatòri si vollero introdurre in Grecia dopo la guerra macedonica, non piacquero. Vedilo in Livio. Ma la ragione, che ne dá Cleobolo, mi par piú filosofica di quella di Livio.
(599) Questo istesso disse ad una dama capuana la gran Cornelia, madre de' Gracchi.
(600) PLATONE, Epistole.
(601) PLATONE, nel Teeteto, nel Regno, passim.
(602) PLATONE, Epistole.
(603) IUSTINUS, Historia, XX, I; OVIDIUS, Fasti.
(604) OCELLUS. Gli antichi e specialmente i filosofi della setta eleatica ammettevano un diluvio che altre volte avea ricoperta tutta la terra: PLINIO, II, 103; SENECA, Quaestiones, IV, III, 20. Da questo diluvio ripetevano le spoglie marine ritrovate nei monti: ORIGENE, Philosophia.
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