Questo diluvio distruggeva tutti gli uomini, e rinascevan gli altri: IDEM.
(605) STRABONE.
(606) PLINIO, Naturalis historia.
(607) LIVIUS, V.
(608) CATONE, apud PLINIUM.
(609) PLINIO, Naturalis historia.
(610) Sono le tradizioni italiane. Vedi Fragmenta veteris historiae. Se ne parla lungamente altrove.
(611) Ausones; Aequi ed Equicoli; Opici ed Osci; Lucani; Pelasgi; Cimmerii; Campani; Frentani...
(612) VARRONE.
(613) Ed è avvenuto. Circa l'epoca di Augusto cangiarono opinione ed i greci ed i latini.
(614) FRERET, Sugl'iperborei.
(615) FESTUS, in Bilinguis; LUCILII, Fragmenta, ecc.
(616) È certo che Cadmo trovò l'uso delle lettere giá stabilito in Grecia.
(617) Avvenne a Teofrasto. I nostri ellenofili a questo fatto alzan le mani al cielo, ed esclamano: - Qual popolo dovea esser mai l'ateniese, dove una femminuccia trovava a censurar Teofrasto in fatto di eleganza di lingua! -
(618) È indubitato che ai tempi di Numa vi fu in Italia un cangiamento di lingua (FESTUS, ad v. Bilinguis). È indubitato egualmente che questa antica lingua, di cui molte parole si ritrovavano nella religione e nelle leggi, ai tempi di Cicerone e di Varrone non s'intendeva piú (vedi gli autori citati nelle due dottissime opere di Lanzi e di Marini sulla lingua etrusca e sulli fratelli arvali). Ora è impossibile che questo gran cangiamento avvenisse in un istante. Una lingua (come è avvenuto della latina) prima si corrompe; poscia la corruzione cresce per gradi e nasce una lingua mezzana, simile a quella che noi abbiam chiamata "lingua romanza"; finalmente nasce la lingua nuova italiana.
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