Pagina (20/270)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
     
      III
     
      STATO D'ITALIA FINO ALLA PACE DI CAMPOFORMIO
     
      In breve tempo li francesi si videro vincitori e padroni delle Fiandre, dell'Olanda, della Savoia e di tutto l'immenso tratto ch'è lungo la sinistra sponda del Reno. Non ebbero però in Italia sí rapidi successi; e le loro armate stettero tre anni a' piedi delle Alpi, che non potettero superare, e che forse non avrebbero superate giammai, se il genio di Bonaparte non avesse chiamata anche in questi luoghi la vittoria.
      Quando l'impresa d'Italia fu affidata a Bonaparte, era quasi che disperata. Egli si trovò alla testa di un'armata alla quale mancava tutto, ma che era uscita dalla Francia nel momento del suo maggiore entusiasmo e che era da tre anni avvezza ai disagi ed alle fatiche; si trovò alla testa di coraggiosi avventurieri, risoluti di vincere o morire. Egli avea tutti i talenti, e quello specialmente di farsi amare dai soldati, senza del quale ogni altro talento non val nulla.
      Se le campagne di Bonaparte in Italia si vogliono paragonare a quelle che i romani fecero in paesi stranieri, si potranno dir simili solo a quelle colle quali conquistarono la Macedonia. Scipione ebbe a combattere un grandissimo capitano che non avea nazione; molti altri non ebbero a fronte né generali né nazioni guerriere: solo nella Macedonia i romani trovarono potenza bene ordinata, nazione agguerrita ed audace per freschi trionfi, e generali i quali, se non aveano il genio, sapevano almeno la pratica dell'arte. Bonaparte cangiò la tattica, cangiò la pratica dell'arte; e le pesanti evoluzioni de' tedeschi divennero inutili come le falangi de' macedoni in faccia ai romani.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Saggio storico sulla rivoluzione napoletana del 1799
di Vincenzo Cuoco
pagine 270

   





Fiandre Olanda Savoia Reno Italia Alpi Bonaparte Italia Bonaparte Francia Bonaparte Italia Macedonia Macedonia