Il corriere che portava tali ordini fu, non si sa bene per quale accidente, assassinato nel Piemonte. Ora, ordini di tale natura, quando anche s'ignorino le trattative precedenti, è certo che non si possono ottenere senza supporre o che il Direttorio ignorasse interamente i disegni ed i movimenti del gabinetto di Napoli, il che è incredibile, o che avesse risoluto d'abbandonar l'Italia, talché la corte di Napoli, piú che sugli aiuti degli alleati, fondasse le speranze de' suoi vantaggi sull'abbandono del governo francese, e volesse perciò procurarseli da sé sola, onde non esser costretta a dividerli cogli altri. È certo che la guerra con Napoli fu fatta contro gli ordini del Direttorio; che Championnet non ebbe altri che lo autorizzasse a farla se non il generale in capo Joubert, e che in faccia al Direttorio dovette scusarsi colla ragione di quella necessitá, che spesso spinge un generale oltre i limiti delle istruzioni superiori; e fu assoluto, perché facilmente si giustifica ogni audacia che abbia ottenuto prospero successo.
Ma tutte queste cose agitavansi nel segreto del gabinetto, né a tutti i ministri del re erano confidate. Miserabile condizione di tempi, ne' quali la sorte de' popoli dipende piú dall'intrigo che dal valor vero, e vedesi un governo, il quale poteva tutto ragionevolmente sperare dalle forze proprie e dall'opportunitá delle circostanze, avvilirsi a cercar la vittoria dai capricci e dalle promesse degli uomini, meno stabili della stessa fortuna! Se la corte di Napoli, consultando le proprie forze e la propria ragione, anziché la guerra, l'avesse guerreggiata, ne avrebbe ottenuti successi o piú felici o meno disastrosi.
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