Pagina (73/270)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Il corriere che portava tali ordini fu, non si sa bene per quale accidente, assassinato nel Piemonte. Ora, ordini di tale natura, quando anche s'ignorino le trattative precedenti, è certo che non si possono ottenere senza supporre o che il Direttorio ignorasse interamente i disegni ed i movimenti del gabinetto di Napoli, il che è incredibile, o che avesse risoluto d'abbandonar l'Italia, talché la corte di Napoli, piú che sugli aiuti degli alleati, fondasse le speranze de' suoi vantaggi sull'abbandono del governo francese, e volesse perciò procurarseli da sé sola, onde non esser costretta a dividerli cogli altri. È certo che la guerra con Napoli fu fatta contro gli ordini del Direttorio; che Championnet non ebbe altri che lo autorizzasse a farla se non il generale in capo Joubert, e che in faccia al Direttorio dovette scusarsi colla ragione di quella necessitá, che spesso spinge un generale oltre i limiti delle istruzioni superiori; e fu assoluto, perché facilmente si giustifica ogni audacia che abbia ottenuto prospero successo.
      Ma tutte queste cose agitavansi nel segreto del gabinetto, né a tutti i ministri del re erano confidate. Miserabile condizione di tempi, ne' quali la sorte de' popoli dipende piú dall'intrigo che dal valor vero, e vedesi un governo, il quale poteva tutto ragionevolmente sperare dalle forze proprie e dall'opportunitá delle circostanze, avvilirsi a cercar la vittoria dai capricci e dalle promesse degli uomini, meno stabili della stessa fortuna! Se la corte di Napoli, consultando le proprie forze e la propria ragione, anziché la guerra, l'avesse guerreggiata, ne avrebbe ottenuti successi o piú felici o meno disastrosi.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Saggio storico sulla rivoluzione napoletana del 1799
di Vincenzo Cuoco
pagine 270

   





Piemonte Direttorio Napoli Italia Napoli Napoli Direttorio Championnet Joubert Direttorio Napoli