Perché non si aspetta che queste truppe si disciplinino? Perché non si aspetta che l'imperatore si muova il primo? Tanta fretta si ha dunque di vincere, che non si ha cura neanche di render sicura la vittoria? Tanto certo è della vittoria Mack, che si avvia senza neanche pensare alla possibilitá di un rovescio? Si apre una guerra nelle frontiere, è necessario che uno de' due Stati immediatamente sia invaso; ed intanto niuna cura egli si ha preso della difesa dell'interno del Regno, che tutto è aperto, ed, al primo rovescio che noi avremo, il nemico sará nel cuore de' nostri Stati. A noi non sará molto facile, soli e senza il soccorso dell'imperatore, discacciar l'inimico dall'Italia, e, finché ciò non si ottenga, nulla si potrá dir fatto. Molte vittorie bisognano a noi: una sola basta all'inimico. Quanto piú l'inimico si avanzerá, tanto piú facile troverá la strada alla vittoria; ma quando piú ci avanzeremo noi, tanto maggiori e piú numerosi ostacoli incontraremo: la sorte dell'inimico si decide in un momento; la nostra, sebbene prospera, avrá bisogno di molto tempo. Intanto Mack, quasi potesse terminar la guerra in pochi giorni, si avvia verso un paese desolato, ove è penuria di tutto, senza aver prima pensato a provvedersi, ed in una stagione in cui difficili sono i trasporti ed i generi non abbondanti. Egli si avvia a conquistare il territorio altrui e forse a perdere il proprio. -
Quale fu l'effetto di questo discorso? Mack ed Acton se ne offesero, Acton minacciò Ariola, Ariola se ne dolse col re e, mentre il re gli dava ragione, Acton in sua presenza gli tolse il portafoglio.
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