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      La guerra contro Robespierre era stata desiderata dalla nazione; ma era stata fatta da un partito, il quale poi, come suol avvenire, avea affidata la somma delle cose a mani perfide e sciagurate. La nazione sotto Robespierre fu costretta a salvar la sua libertá: sotto il Direttorio la sua indipendenza(31).
      Questo è il corso ordinario di tutte le rivoluzioni. Per lungo tempo il popolo si agita senza saper ove fermarsi: corre sempre agli estremi e non sa che la felicitá è nel mezzo. Guai se, come avvenne altre volte al popolo fiorentino, esso non ritrova mai questo punto!
     
      XIX
     
      QUANTE ERANO LE IDEE DELLA NAZIONE?
     
      Il male, che producono le idee troppo astratte di libertá, è quello di toglierla mentre la vogliono stabilire. La libertá è un bene, perché produce molti altri beni, quali sono la sicurezza, l'agiata sussistenza, la popolazione, la moderazione dei tributi, l'accrescimento dell'industria e tanti altri beni sensibili; ed il popolo, perché ama tali beni, viene poi ad amare la libertá. Un uomo, il quale, senza procurare ad un popolo tali vantaggi, venisse a comandargli di amare la libertá, rassomiglierebbe l'Alcibiade di Marmontel, il quale voleva esser amato «per se stesso».
      La nazione napolitana bramava veder riordinate le finanze, piú incomode per la cattiva distribuzione che per la gravezza de' tributi; terminate le dissensioni che nascevan dalla feudalitá, dissensioni che tenevano la nazione in uno stato di guerra civile; divise piú equamente le immense terre che trovavansi accumulate nelle mani degli ecclesiastici e del fisco.


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Saggio storico sulla rivoluzione napoletana del 1799
di Vincenzo Cuoco
pagine 270

   





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