Prendendo per punto di paragone un vassallo degl'imperatori svevi, un pari della Gran Bretagna gli somiglia molto piú che un napolitano quando è nel parlamento, il napolitano gli somiglia molto piú dell'inglese quando è nelle sue terre.
Ma i primi diritti sono gloriosi al feudatario e posson esser utilissimi ed al sovrano ed allo Stato; i secondi sono al feudatario vergognosi, perché non è mai glorioso tutto ciò che è oppressivo e nocivo allo Stato, al sovrano, agli stessi baroni, perché tendono a distruggere l'industria, dalla quale solamente dipende la vera prosperitá di una nazione. Questi diritti sono i diritti dei popoli barbari. Ovunque si sviluppa l'industria, essi vanno a cadere in obblio, ed è interesse degli stessi feudatari che ciò succeda. In Russia gli stessi grandi possessori di terra hanno incominciato a dar libertá e proprietá agli uomini che le abitano: con questa sola operazione, han quasi triplicato il valore delle terre loro.
I feudatari prevedevano che la rivoluzione li avrebbe obbligati a nuovi sacrifici, e bramavano che fossero i minori possibili. Taluni repubblicani troppo ardenti avrebbero voluto loro toglier tutto. Tra questi due estremi il mezzo era difficile a rinvenirsi. Non vi era neanche un esempio da seguire: la Francia, ove i grandi feudatari eran rimasti distrutti dalla guerra civile, non ebbe bisogno di leggi dopo l'opera delle armi(35). Giuseppe secondo nella Lombardia avea da lungo tempo eguagliata la condizione de' beni.
Molte popolazioni incominciarono dal fatto, prendendo il possesso di tutti i beni de' baroni: se tutte avessero fatto lo stesso, la legge sarebbe stata men difficile a concepirsi.
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