Le prime armi di una rivoluzione virtuosa doveano esser la prudenza e la giustizia; ed i nostri traviati fratelli meritavano piú di esser corretti che distrutti. Facendo altrimenti, si credevano vinti, mentre non erano che fugati. Trani fu saccheggiata; questa bella, popolosa e ricca cittá fu distrutta; ma gl'insorgenti di Trani rimanevano ancora: essi, all'avvicinarsi dei francesi, si erano tutt'imbarcati, pronti a ritornare piú feroci, tosto che i francesi avessero abbandonate le loro case.
Lo dirò io? Le tante vittorie ottenute contro gl'insorgenti hanno distrutti piú uomini da bene che scellerati. Questi, consci del loro delitto, pensano sempre per tempo alla loro salvezza. L'uomo dabbene è còlto all'improvviso ed inerme: la sua casa è saccheggiata del pari e forse anche prima di quella dell'insorgente, perché l'uomo dabbene è quasi sempre il piú ricco, e, quando l'insorgente ritorna, lo ritrova disgustato di colui da cui ha sofferto il saccheggio.
Un buon governo vuole esser forte ma non crudele, severo ma non terrorista. Le insorgenze di Napoli si poteano ridurre a calcolo. Pochi erano i punti centrali delle medesime, e chiunque conosceva i luoghi vedeva essere quegl'istessi che nell'antico governo erano ripieni di uomini i piú oziosi e piú corrotti e, per tal ragione, piú miserabili e piú facinorosi. Nei luoghi dove in tempo del re vi eran piú ladri, contrabbandieri ed altra simile genia, in tempo della repubblica vi furono piú insorgenti. Erano luoghi d'insorgenza Atina, Isernia, Longano, le colonie albanesi del Sannio, Sansevero, ecc.
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