Labonia e Vanni corrono a radunar gente nelle loro patrie. Ma, quando il soccorso giunse, Cosenza era giá caduta. Essi si ridussero a dover fare prodigi di valore nella difesa di Rossano. Ma Rossano, rimasta sola, cadde anch'essa: cadde Paola, una delle piú belle cittá di Calabria, incendiata dal barbaro vincitore, indispettito da un valore che avrebbe dovuto ammirare. La fama del successo ed il terrore che ispirava lo resero padrone di tutte le Calabrie fino a Matera, dove incontrò il còrso De Cesare, di cui parlammo nel paragrafo decimosesto(59).
Il disegno di Ruffo era di penetrar nella Puglia. Altamura formava un ostacolo a questo disegno. Ruffo l'assedia; Altamura si difende. Per ritrovare esempi di difesa piú ostinata, bisogna ricorrere ai tempi della storia antica. Ma Altamura non avea munizioni bastanti: a difendersi impiegarono i suoi abitanti i ferri delle loro case, le pietre, finanche la moneta convertirono in uso di mitraglia; ma finalmente dovettero cedere. Ruffo prese Altamura di assalto, giacché gli abitanti ricusarono sempre di capitolare; e, dove prima nelle altre sue vittorie avea usato apparente moderazione, in Altamura, sicuro giá da tutte le parti, stanco di guadagnar gli animi che potea ormai vincere, volle dare un esempio di terrore. Il sacco di Altamura era stato promesso ai suoi soldati: la cittá fu abbandonata al loro furore; non fu perdonato né al sesso né all'etá. Accresceva il furore dei soldati la nobile ostinazione degli abitanti, i quali, in faccia ad un nemico vincitore, col coltello alla gola, gridavano tuttavia: - Viva la repubblica!
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