- E, cosí dicendo, gli fa quasi sperare in premio la vita. Conforti vi si occupa; Speziale riceve il lavoro del rispettabile vecchio; e, quando ne ebbe ottenuto l'intento, lo mandò a morire(68).
Qual mostro era mai questo Speziale! Non mai la sua anima atroce ha conosciuto altro piacere che quello di insultar gl'infelici. Si dilettava passar quasi ogni giorno per le prigioni a tormentare, opprimere colla sua presenza coloro che non poteva uccidere ancora. Se avea il rapporto di qualche infelice morto di disagio o d'infezione, inevitabile in carceri orribili, dove gli arrestati erano quasiché accatastati, questo rapporto era per lui l'annunzio di «un incomodo di meno». Un soldato insorgente uccise un povero vecchio, che per poco si era avvicinato ad una finestra della sua carcere a respirare un'aria meno infetta: gli altri della Giunta volean chieder conto di questo fatto: - Che fate voi? - disse Speziale; - costui non ha fatto altro che toglierci l'incomodo di fare una sentenza. - La moglie di Baffa gli raccomanda il suo marito... - Vostro marito non morrá - gli diceva Speziale; - siate di buon animo: egli non avrá che l'esilio. - Ma quando? - Al piú presto. - Intanto scorsero molti giorni: non si avea nuova della causa di Baffa. La moglie ritorna da Speziale, il quale si scusa che non ancora avea, per altre occupazioni, potuto disbrigar la causa del marito; e la congeda confermandole le stesse speranze che altra volta le avea date. - Ma perché insultare questa povera infelice?
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