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      I nostri proprietari di legni mercantili mille volte ne han chiesto il permesso: mille volte è stato loro negato. Essi aveano del coraggio e della buona volontá, ma Acton voleva che non ne avessero.
      (15) Era il generalissimo di Carlo terzo e lo fu fino alla morte, anche sotto il regno di Ferdinando. Godeva molta autoritá e sapeva usarne; finché visse, si oppose ad Acton.
      (16) Il soldato prima aveva la speranza di esser premiato, poiché i bassi ufficiali avevano diritto a una promozione regolare. Acton, invece di obbligar tutti ad esser bassi ufficiali, tolse a costoro ogni speranza di promozione. Il sergente doveva morir sergente, e fu obbligato a servire venti anni. Questo era lo stesso che non voler piú né sergenti onorati né soldati valorosi.
      (17) Vedi BONNET, Art de rendre les révolutions utiles, libro pieno di buon senso.
      (18) Ecco un esempio della dissipazione che vi era nell'amministrazione di tali beni. I gesuiti in Sicilia, quando furono espulsi, possedeano fondi, i quali nel primo anno dell'amministrazione regia diedero centocinquantamila ducati di rendita, nel secondo anno ne diedero settantamila, nel terzo quarantamila: ed a questa ragione furono calcolati allorché si vendettero. Ab uno disce omnes.
      (19) Il re aveva eretto un'ottima manifattura di seterie in Caserta; ma le seterie si travagliavano solo in Caserta né si sarebbero mai travagliate altrove. Chi mai poteva reggere alla concorrenza d'un re? Il sovrano dev'essere il protettore de' manifatturieri e non il rivale.


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Saggio storico sulla rivoluzione napoletana del 1799
di Vincenzo Cuoco
pagine 270

   





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