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      collana «Anteo»
      semi del pensiero rivoluzionario e aneliti di umana ribellioneN. 9
     
     
      I
     
      In tutte le epoche vi sono sempre stati degli uomini che hanno lottato contro i costumi, le leggi, le morali, i vincoli, le relazioni sociali del loro tempo. Senza questi malcontenti, senza questi inadattabili, l'umanità non avrebbe avanzato sulla via del progresso.
      Eppure fra quanti ostacoli hanno dovuto lottare quegli uomini per affermare la loro Idea! Quante ingiurie, quante rinunce, quanto sacrificio hanno dovuto soffrire... e spesso il peso delle catene; il fondo delle galere; lo scoglio muto e solitario dell'esilio; la tortura del supplizio; la morte, nel vigore degli anni - per gridare ed invocare, fra il buio e le tempeste, l'anima ed il nome del loro Ideale.
      E come tutti saranno sembrati pazzi o criminali alla generazione loro contemporanea che li guardava stupita, soddisfatta o rassegnata essa del suo tempo, e incapace di comprendere che sarebbe venuto un giorno in cui quegli eretici sarebbero stati i vittoriosi e gli immortali, e che più tardi sarebbero stati essi pure sorpassati da più alte ed ampie visioni del pensiero umano.
      È facile esaltarsi oggi alla memoria di Socrate che beve, con fermezza stoica, alla tazza ferale. È facile commuoversi alla memoria di Spartaco, che raduna truppe di schiavi dolenti e mal nutriti, inchiodati alla terra, o ai remi, senza speranze e senza difese e marcia contro Roma carica di armi, di oro e di vizio. È facile esaltarsi al ricordo di Arnaldo, invincibile davanti al capestro: di Telesio, che strappando la maschera dal volto dell'orrida sfinge regnante nel Medio Evo, trasforma la sua casetta povera e nuda in un'ara ardente pel dolore e pel pensiero dell'uomo.


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Chi siamo e cosa vogliamo
Patria e religione
di Virgilia D'Andrea
1957, pagine 41

   





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