L'uomo deve capovolgere i termini di vecchie frasi, inchiodate nel suo cervello dal martello dell'abitudine e dal torchio di secoli e secoli di schiavitù.
«Senza il padrone non si lavora».
«Senza Dio nulla fiorisce».
«Senza un governo è impossibile la vita sociale».
Tutto quanto di bello e di grande l'umanità ha raggiunto attraverso il suo periglioso cammino, è stato sempre quando ha combattuto contro l'idea di Dio, del padrone e del governo. Le vampe del pensiero, le magnificenze dell'arte, le meravigliose scoperte, le audacie delle invenzioni, appartengono ai periodi rivoluzionari, in cui l'umanità stanca dei ceppi, ne schiantava le catene e s'arrestava, inebriata, a respirare il soffio del più vasto e più libero orizzonte.
A quelli che affermano che nell'assenza di un governo, di una legislazione, e di una repressione che assicuri il rispetto della legge e proceda contro tutte le infrazioni, non esiste e non può esistere che disordine e delinquenza, a me è davvero agevole rispondere: Guardatevi intorno: non vedete voi tutto lo spaventevole disordine, che ad onta, ed a causa, anzi, dell'autorità che governa e della legge che reprime, regna in ogni campo della vita sociale? Non vedete voi, dunque, che più aumenta la regolamentazione, più è infrangibile e severa la rete legislativa, più s'estende il campo della repressione, e più si moltiplicano l'immoralità, l'abbiezione, i delitti, le colpe; e più diventa, giorno per giorno, ripugnante questo spettacolo di ingiustizie, di orrori, di atrocità, di mostruosità, che sempre ci sta davanti allo sguardo, a torturarci l'anima e la vita?
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Dio Dio Guardatevi
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