L'idea della uguaglianza civile doveva abolire la schiavitù e fare di ogni uomo un cittadino.
Ma l'idea della uguaglianza sociale doveva fare di ogni uomo un uomo, e porre il problema che l'individualità umana fosse emancipata dalla schiavitù tutta intera: da quella dello Stato: da quella del capitale.
È allora che l'idea della emancipazione umana, non più attraverso la rivoluzione di palazzo o di governo; ma attraverso la rivoluzione sociale, si fa strada e si concreta: passa nella mente di Godwin, primo teorico nostro; soffocata nelle reazioni successive risorge nel '30, si rinfocola nel '48, alla sferza di Proudhon; si propaga pel mondo, si esalta nella Comune di Parigi, e finalmente l'anarchismo si ritrova, non più solo idea di solitarie stelle del firmamento filosofico ma si ritrova solida forza militante nella Prima Internazionale. Là deve insorgere ancora, contro la vecchia anima autoritaria che si riaffaccia attraverso il dogmatismo statale marxista, e Bakunin elabora la concezione del comunismo senza frateria; dell'Internazionale senza vaticani rossi; dell'individualismo senza dominazioni individuali; dell'Anarchia, ordine di volontà libere e pensanti, di rapporti mutevoli e franchi da ogni coazione; e della rivoluzione non più dall'alto, per un Potere che ci emancipi per via di leggi, di decreti, di suffragi universali, di costituenti, di dittature; ma della rivoluzione dal basso, contro ogni potere, anche sedicente emancipatore. E siamo alla mozione di Saint-Imier, del 1872, che è la scissione nella Internazionale.
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