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      La figura di colui, che per un ventennio vi somministrò l'eucarestia dell'idea; di colui che della sua grande anima fece un'opera d'arte; di colui che la frenesia reazionaria strappò al vostro affetto, quando in Italia le promesse rosse fiorivano e appassivano, e che più tardi, fermo e saldo nella tormenta sanfedista, parve a noi una visione di richiamo, per il nostro ritorno, nel giorno del crollo della nefanda barbarie.
      Un altro in vece sua, non animato come Lui dalla penetrazione magnetica del pensiero, non corazzato come Lui da mezzo secolo di lotte titaniche, avrebbe potuto morire in un esacerbato, disperante scetticismo, a vedersi così solo... lontano da voi... bandito dall'America... esiliato dall'Italia, separato dalla famiglia: solo... nell'età in cui il tepore dei vecchi affetti è un balsamo per i dolori che si fanno più sensitivi ed acuti.
      Ma Lui... voi sentite che il suo nome è aggrovigliato con le lacrime qui, nella mia gola; ma Lui... voi avvertite e comprendete che il suo nome è avvinghiato fra i ricordi e l'emozione vostra e mia, qui, nel cuore di tutti. Lui, Luigi Galleani viveva d'una vita spirituale piena, turgida d'una immaginazione realistica e poetica ad un tempo, per non aver sempre avvertito che isolato egli non era, che isolato egli non rimaneva, se dalla terra dove aveva tanto oprato fra gli sterpi e le stoppie d'un colonialismo procacciante goffo e faccendiero; se dalla terra che già aveva inviato Gaetano Bresci a ricordare ai Carignano che «La Libertà non muore» un altro eroe partiva, Michele Schirru, per donare alla libertà il sacrificio della sua giovane vita.


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Chi siamo e cosa vogliamo
Patria e religione
di Virgilia D'Andrea
1957 pagine 41

   





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