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      Balza su i mar di ghiaccio: ampio remeggioPercote l'onde, e quell'immensa mole
      Spinge a traverso l'isole natanti:
      Ella sbarrando orrendamente il varco[20] De la gran bocca le fuggenti insegue
      Torme de' pesci; o con la cornea siepeChiude vorace le mascelle enormi:
      Su gli agitati gorghi alto sollevaLe ignude nari, e di pellucid'onda
      Due soffia al cielo liquide colonne,
      Che, in archi argentei ricadendo, accolgonoGli obbliqui raggi, e tremule fugaci
      Iridi su io specchio erran dell'onde.
      Ve' la casta MIMOSA! in sorte ottenneTale di sensi mobile testura,
      Che le timide man schiva ritraggeAd ogni tocco; e non di rado allora
      Che via passano lievi nuvoletteAl sole estivo innanzi, sbigottita
      Trema a la fosca instabil'ombra, e cupiRomoreggiar, viva com'è, per entro
      Sentesi a tutte l' intime latèbreI susurri forier de la tempesta.
      A l'accostarsi de la fresca notteLe tenerelle palpebre socchiude,
      E, poi che il sonno le irrigò le membraDi soave ristoro, al sorridente
      Mattin saluti invia: velata il capoCon vezzoso decoro, umile in vista
      E in un'altera a la meschita, augusta[21] Lenta procede, orïentale sposa:
      Ivi d'eterno amor scioglie il gran voto,
      E fra le braccia de l'ardente Sire
      Nel fastoso serraglio entra reina.
      Così de l'etra al varïante pondoCon alterna vicenda or alto sale
      Ora discende il liquido metalloIn vitreo tubo imprigionato: e tale
      Trema l'ago magnetico, e con finiLibramenti si volge al polo amato.
      Pallida e tutta abbrividita, in mezzoA' sfrondati víottoli de' boschi,
      La mesta fronte ANEMONE reclina.


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Gli amori delle piante
di Erasmus Darwin
Pirotta e Maspero Milano
1805 pagine 266

   





Lenta Sire