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      Pendenti balze, oscure onde, sonantiPiagge, antri cupi! dolce eco voi feste
      A' giuramenti, che da' cari labbriEi pur scioglieva.... Gli astri forse, i mari
      Di ritener l'ale d'Amore han possa?
      Oh, se crudi non siete, a queste bracciaOmai tornate il mio ramingo amante!"
      L'intrepid'ULVA, a galleggiante schifoCommessa, cerca il suo signor tra flutti
      Non pria solcati. Citerea dal cieloArride a' voti de la ninfa; l'ale
      Scuotono tosto gli Alcīoni, e veglianoSovra i suoi pargoletti; i quai corcati
      Entro natanti culle a lei dintornoStanno adocchiando; e l'increspato mare
      Questa si porta nuova flotta in dorso.
      Cosė su l'onde, che con moto alterno[27] Mollemente si gonfiano e s'appianano,
      La bella Galatea guida con biancaDestra l'argentea conca: eletta coppia
      Di scherzosi delfin tende le lieviSeriche briglie, e docile a l'impero
      Di sua tenera voce in alto scorreA dilungo pel mar. Mentre a' selvosi
      De le coste meandri intorno passaLa Diva sorridente, o de'ruscelli
      Presso le foci, od a le trarupateBalze od a' boschi tentennanti innanzi,
      Le vaghe Oceanine a lei lo sguardoVolgon tra scoglio e scoglio, e le Napče
      Da gli erti pini scuotono le trecce:
      Attoniti i Tritoni a le ritorteConche dan fiato; tripudiando s'erge
      Da gli antri di corallo a mezzo il pettoLo stuol de le Sirene; e mille aleggiano
      Al suo carro dintorno Amor seguaci,
      Che sovra i flutti da le nivee piumeLanciano ad or ad or lampi di luce.
      Mentre i divini occhi ella volge, dolceSospirano le aurette, e l'oceāno
      Da le fiamme d'amor freme commosso.
      Lā de la Dova su le verdi sponde


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Gli amori delle piante
di Erasmus Darwin
Pirotta e Maspero Milano
1805 pagine 266

   





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