Pagina (27/266)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Albergo aveva la gentil TREMELLA,
      [28] E la propria godea scherzosa immagoMirar pinta nell'onda. Ma sì tosto
      Come d'amore i palpiti conobbe,
      N'andò raminga, ed a le scabre rupi,
      A le valli romite, agli antri, ai boschiRipeteva in suo stile i dolci affanni
      Di sue fiamme segrete. -" Ohimè t'arrestaRitorna! " lungo l'eccheggianti rive
      Le Najadi esclamâro in suon di doglia.
      Ella non riede più. - Cinta di nubiLa bieca Notte increspa intanto il ciglio,
      Ed Euro furïando alza e convolgeNembi di polve. Già la nebulosa
      Luna ritrasse la cornuta lampa,
      E con Espero insiem sotto le faldeDe le tenèbre si nascose. In vano
      Speri che aurora boreal diffondaLe rosse chiome per lo bujo, od altro
      Elettrico ruscel tremi su i campiCon benigno fulgor. Nè un astro pure
      Un astro solo non appàr, che il calleAllumi, e scorga con fuggevol raggio
      La vagabonda. Sol turbini e ventiS'odon fischiare a rotti balzi intorno,
      A cui sul dorso gemono le selve,
      Ed ingrossando a piè rimugghian l'onde.
      Mentre la ninfa angoscïosa volge[29] Sovra le rupi irresoluto il passo,
      Le Drïadi pietose alzan quereleEntro i materni boschi. - Ella s'invola,
      Trema, s'arresta, anelita, si volgeA mirar chi la segue, ed ogni vento
      Un dèmone le pàr, che mugghi. - Ahi lassa!
      Mentre il freddo Aquilone a lei sciorinaL'ondoso manto, sovra il sen le fiocca
      Gelida neve; un brividìo dardeggiaSua trepida compagine, e l'acuto
      Strale di ghiaccio infisso trema al core.
      Io manco, io cado! aita, aita!
      esclama;
      Ma tra le fauci soffocato il suonoPerdesi tosto, chè temprarlo niega


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Gli amori delle piante
di Erasmus Darwin
Pirotta e Maspero Milano
1805 pagine 266

   





Ohimè Najadi Notte Euro Espero Sovra Drïadi Aquilone