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      L. Io spero che i mostri del vostro Giardino botanico possano venir considerati di quest'ultimo genere.
      P. Spetta al candido Lettore il giudicarne.
      [45] Note all'Intermedio I.
     
      (a) La principale distinzione, che l'autore suppone tra poesia e prosa, e ch'egli dichiara consistere nel parziale uso che fa la poesia di vocaboli esprimenti idee spettanti alla visione, mentre la prosa ridonda invece di termini esprimenti idee astratte, è assai giudiziosa, e aver sempre presente la dovrebbe chiunque vuole scrivere in poesia. I versi francesi soprattutto ordinariamente sono prosaici appunto perchè i loro autori poco si curano di codesta distinzione, usando in poesia l'istesso linguaggio che in prosa userebbero. Tuttavia, siccome le qualità nel linguaggio comune dette morali, e che si esprimono con quel genere di vocaboli detti astratti, sono il risultato di qualità fisiche, e parlando di quelle, generalmente anche quest'ultime ricorrono alla mente; così non solo non sarà riprovevole, ma sarà anzi ben fatto, che talvolta il poeta introduca parole esprimenti qualità morali, massime allor quando con un solo vocabolo di questo genere si presenta il complesso di molte qualità fisiche. E non solo per questo riguardo voglionsi non proscrivere dalla poesia tali vocaboli, ma ancora per variare lo stile, e non affaticar sempre unicamente il senso della vista, a cui soltanto pare, che l' A. vorrebbe si parlasse. Ed è giusto appunto ad oggetto di non istancare sempre un senso, che i Poeti più accorti nella lor arte hanno macchinato di schivare questo inconveniente, e di servire nell'istesso tempo alla varietà e novità, grandi elementi entrambe della bella poesia, col presentare i loro oggetti in maniera, che invece di colpire il senso, che colpir sogliono nell'ordinario corso, ne col[46]pissero un altro.


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Gli amori delle piante
di Erasmus Darwin
Pirotta e Maspero Milano
1805 pagine 266

   





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