E sovra quattro infin concordi righeIl terzo segna la solinga croma,
Cui dietro vanno in drappelletti uniteLe amorose germane; indi il festoso
Trillo egli nota; la solenne pausaParco v'ammette, e fra cancelli chiude
[57] Le fluttuanti armoniche falangi.
Plaudendo allor la stupefatta calcaIntorno fêssi de la ninfa al trono
D'indiche canne intesto; alto le rudiPalme percosse, e dechinando al suolo
La bruna fronte, di tripudio in attoEcco un Nume gridava; ed ecco un Nume
Del Nil rispose la sonante piaggia. -
Ratto, insiem misto ad intervalli, udissiD'arpe un concento e di sonore tube
E di corni e di conche: in su la liraMaravigliando si piegava intanto
L'intonso Bardo, e più robuste cordeColle dita scuotendo, alto fea gl'inni
Sovra eterne salire ali di foco.
D'Urania allor l'ardito amico al cieloVolse gli occhi più acuti, e de la Luna
Il fulgido segnò corso ineguale,
Spinger vide le rapide Comete
L'ignito carro, e in lance pose il soleCo' minor'astri intorno a lui rotanti. -
Alto innalzarno la cillenia vergaI Chimici sagaci, ed a lor senno
Volser per mano, e trasmutâro il voltoA la docil materia: entro le cupe
De la terra latèbre il pallid'oroPer lor fu cerco e svelto; e fuso corse
[58] Il bruno acciaro, e s' indurò temprato. -
Tutti prostesi, a la gentil Papira
Ordito di sue man chiesero il sertoD'immortal fama; l'Arti giovinette
Le abbracciâro i ginocchi; ebbro di giojaIl Genio cinse a' pochi eletti il crine
Di bell'alloro, e la Virtù sorrise. -
Ora in tal guisa a pergole mentiteDelany diede forma; e carta e seta
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