Suo capo intorno i polverosi getta[60] Abborriti rottami. Ed ivi liete,
E di rosee ghirlande il crine adorne,
Guidano l'Ore fra gli sparsi avanziLe giovini compagne, e a poco a poco
Porporeggiando in su l'immensa strageSpargono del Saper, spargon del Gusto
I bei germogli. Gli agili Momenti
Danzando in tanto con alato piede,
E di piacere sfavillanti gli occhi,
Colla mano infantil, co' rosei labbriDolci baci dividono e dolce esca
Di domestica gioja a' cari pegni.
Vedi là tu quelle sì vaghe nubiCh'ora velano il ciel? Tosto le lievi
Loro forme cangiarsi, e i rutilantiDileguarsi colòr vedrai pur anco.
Tal nel suo verde april, mentre pur l'almeIncanta, ahi lasso! ne' nostr'occhi langue
Il molle fior di giovenil beltade,
E ne muor fra le braccia. - Un dì le belleELLEBORE, qual suol d'indica perla
Conca matrice o nivea rosa, o pureVergin boccia di giglio o argentea piuma,
Brillavano vivaci, e di lusinghePiene in vista e di grazia, il cor ferièno
De' saggi e de' pastori. Oh quanti intorno[61] A le gaje sorelle emuli drudi
Struggevansi d'affetto, e sospirandoE supplicando chiedean lor la mano!...
Come presto cangiâr! buja caligoCopre il guardo divin, che da begli occhi
Sfavillando fuggìa; gelido è il labbroDonde pendeano i teneri sorrisi;
E la fioca parola in su la linguaTremola e manca; smunta ogni sembianza
Volge a livido verde; ed il Fastidio
Raggrinzando le nari il viso torce.
Tale il potente Regnatore assiroDal trono eccelso, onde terror spargea
Per tutto l'orbe, rovinar fu visto,
E, vendetta del ciel, novelle forme
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Abborriti Ore Saper Gusto Momenti Fastidio Regnatore
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