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      Assunte ed intelletto, errar co' brutiSotto nembi e procelle. Al suolo ei piega
      La temeraria fronte, e l'erbeggiantiBiade sbruca ed i fiori; oltre le labbia
      Stende la rossa lingua, e dal cannosoMargine de l'Eufrate il flutto lambe
      Torbido, immondo. A l'inarcato colloEd a le braccia, ed al gibboso petto
      Intorno fanno mostruoso ammantoLunghe penne aquiline. D'in su 'l dorso
      D'in su le crespe membra, e i magri fianchiNegri s'arriccian maculati peli
      [62] Romoreggianti al vento; e umane palmeD'artigli armate stampano l'arena.
      Carpon pe' boschi erra il gran Sire, e dietro.
      A schiera a schiera de' vassalli suoiLa pompa il segue taciturna. In vano
      La Beltate sorride, o lagrimettePer le gote distilla: ancor sul labbro
      De l'Adulazïon s'odon le usateBlandizie, ma non più sì dolce suono
      A lui penètra le pendule orecchie.
      Bella coppia di ninfe al Gange in rivaMove l'agile passo, ed or n'attinge
      Le lucid'acque; or fra la rugiadosaOriza spazia e le commosse canne;
      E, mentre quattro bruni Eunuchi e quattroA' sacri campi vegliano custodi,
      Guata il gregge squamoso, ed a malignoTrastullo intesa, in sull'ondoso velo
      Innebrianti coccole sparpaglia.
      Restate, argentee turbe, entro le vostreCristalline latèbre; i fulgid'occhi
      Lungi torcete, nè la perfid'escaAfferrate co' denti! Infesto meno
      Spazza il tramaglio i vorticosi gorghi,
      Vostro recesso; e l'invisibil amo,
      Aureo insetto esibendo, a vostre vite[63] Tende inganno men crudo. Estinto cade
      Chi v'appressa le labbia: e vostre salmeFrali e briache galleggiar vedransi
      Di sovra i flutti; e le tarde pupille


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Gli amori delle piante
di Erasmus Darwin
Pirotta e Maspero Milano
1805 pagine 266

   





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