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      Sciolto ondeggiava a lei sovra le spalleL'aurea dovizia del bel crine, e tinto
      Come zaffiro le nuotava il mantoPer l'aere diffuso; in su le sparse
      Glebe e sul bigio scompigliato muscoMosse la Diva maestoso il passo;
      Ad un girar de le stellanti cigliaConscie l'ombre indorārsi, e, dolcemente
      Volta a la Vergin pia, d'un suo celesteRiso la benedģ: "Fra le mie braccia
      [72] Vieni, in suono gridņ di paradiso;
      Accolti fūro i voti tuoi; deh sorgi,
      Ninfa benigna! e lą dove a le nubiErgon la vetta e intrecciano le torte
      Barbe intricate annosi alberi e beonoIl rģo suggetto, da l'asce reciso
      Caggia il sacro tuo bosco, e tu ne spargiLe amare frondi sul commosso flutto."
      Arrossendo la Vergine chinosseIn taciturno omaggio; ed a lei cinque
      Offrīro tosto giovinetti atletiL'opra de le lor braccia; ed atterrite
      In questo al forte raddoppiar de' colpiRintronār le colline, e rovinando
      Sovra la terra, rimbombār le selve.
      Scosso ribolle il turgido ruscelloInsin da l'imo, e fuor del fulvo letto
      Ribocca intorno a gli squarciati rami,
      A le brune radici, ed a le infranteGrige cortecce: austeri flutti lavano
      Lo sfiancante suo margo, e in fosche strosceScendono a valle per diversi errori.
      Pallide torme in su la riva incurvansiAd attingerne l'onda, e mentre l'egro
      Volto vi miran sospirando, lentaRiede la cara vita, e via via pinge
      Le gote risorgenti, e i bianchi labbri[73] Innonda lor di rifluente minio:
      Nuova gioja dardeggia a' risentitiNervi traverso, ed arde le vivaci
      Pupille, e gonfia l'esultante core.
      In cotal guisa d'Israello il Duce,


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Gli amori delle piante
di Erasmus Darwin
Pirotta e Maspero Milano
1805 pagine 266

   





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