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      Co' dolci accenti le fa cor, di nuovaRosa a lei scalda il pallido sembiante,
      E in donna cangia la deforme salma.
      Non men cosė quando l'attrita Fame
      E la Contage, ambo di Morte ancelle,
      L'una in volta gemeva, e dal sen l'altraMefitico esalava alito lungo;
      L'almo di Londra generoso Edėle
      [75] E il buon Pastor del marsigliese gregge,
      Porgean co' cibi e coll'avėta fedeConforto a gli egri; e a' medicati sughi
      Mescendo i preghi, alzavano lo squallidoCapo, al fuggente spirto fean ritegno,
      O di nuova accendean vital favillaL'occhio natante in lagrima di morte.
      Diva Filantropía! tu da la Zembla
      A mezzo il cerchio del moto supernoSaetti i raggi a l'orbe intorno, e fausta
      Fra le dire prigioni arde tua luceQual sul notturno velo artica stella. -
      Di regno in regno, o sia dove la Croce
      Porta il carco adorato, o dove splendeL'odrisia Luna, ovunque inopia e lagrime
      E mortali hanno stanza, in fra diserteVallče nevose, per immensi flutti,
      Sovra sabbie infocate, o Dea, vïaggiaOVARDO tuo, gli occhi portando intenti
      U' covigli sventura: e de la famaSordo e de l'auro a le lusinghe, e largo
      Di sua vita e di stenti, gių per cupiScaglion ritorti, entro goccianti scende
      Carceri tenebrose, ove l'Ambascia
      Alto sclama gemendo, e scosse stridonoFerree catene; ei scende entro caverne
      [76] Sparse di molto polveroso ossame,
      O ne l' atre segrete, onde sol piantiA risuonare impara l'eco e dove
      Nulla s'apre giā mai propizia sbarraAd un amico, che a l'orecchio affida
      Del cor gli arcani; ove con breve raggioUnqua il sol non penčtra, e mite un'aura


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Gli amori delle piante
di Erasmus Darwin
Pirotta e Maspero Milano
1805 pagine 266

   





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