La cagione poi di questo piacere non è una sola; ve ne ha moltissime, ed io accennerò quelle che mi pajono le principali. Una gran parte di piacere deriva dall'attuale esercizio della pietà. Dopo ciò che dice Darwin allorchè definisce cos'è tragico; dopo aver imparato da Akenside, che è necessario per l'uman cuore l'esercizio delle sue passioni, e che per conseguenza il ritrovar oggetti atti a questo necessario esercizio importa piacere; dopo ciò infine, che dietro le più sane opinioni de' filosofi dice Blair nelle sue lezioni(8), non vi può essere più nessuno, che non comprenda quanto piacere trar non si debba dall'esercizio di questo nobile sentimento, cioè ripeto, dalla pietà. Vi sono taluni, che, o per non aver prestato abbastanza di attenzione alla rappresentazione, o per essere naturalmente, meno de' vicini, sensibili od altro, ed accorgendosi pure che que' vicini furono commossi da qualche passo, simulano anch'essi d'esserne stati commossi parimenti, e così procuransi un'altra specie di piacere, qual è quella di soddisfare l'orgoglio, che hanno tutti gli [107] uomini, d'avere e di far sapere che hanno, o di farlo almen credere, un cuore aperto all'altrui commiserazione, e ad ogni altro dilicato sentimento.
L. Un momento. Sembrami, che quanto voi dite non vada d'accordo colla definizione, che Darwin esibisce del tragico; mentre apertamente egli dice, che il tragico consiste nella pena accompagnata dalla pietà; e voi non ammettete punto l'intervento della pena.
T. Eppure vado d'accordo seco lui interamente.
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