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      Ma altre molte circostanze vi sono, che tutte contribuiscono a produr piacere. Quanto non gode, per esempio, lo spettatore pensando al grado di abilità, a cui ha potuto giugnere un uomo nella imitazione della natura umana rispetto al linguaggio delle passioni, vero ed unico linguaggio della legittima tragedia? Quanto non gode nel vedere dagli attori scrupolosamente eseguita, per tutto quanto loro spetta, la mente del poeta? E che da queste riflessioni lo spettatore tragga sommo [109] piacere lo si prova facilmente, rimarcando che il piacere tratto dalle riflessioni suddette si aumenta ancor più, fino al grado dell'entusiasmo, allor che il poeta, per esempio, o gli attori sieno nostri amici, e amici sinceramente intimi. Le bellezze della poesia, riguardata unicamente come tale, la magnificenza e convenevolezza dello sceneggiamento e del vestiario, la maestosa presenza degli attori ec. sono tutte circostanze accessorie, che cospirano tutte al grande oggetto di produr piacere, ed allontanare il dolore; siccome quelle che ci ricordano incessantemente, che siamo spettatori di finzioni.
      L. Sarò convinto di quanto voi dite allorchè m'avrete sciolta l'obbiezione che sono per farvi.
      Io mi ricordo d'avere una volta veduto in un ballo tragico, (di cui ho dimenticato il titolo)(9) che un principe rapitore d'una principessa fuggiva colla sua preda entro una slitta giù per una montagna. Arrivata la slitta ad un ponte, sotto cui scorreva un torrente, nel momento che stava per passarlo, il ponte si rompeva sotto questo nuovo peso, ed ambedue precipitavano nel torrente.


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Gli amori delle piante
di Erasmus Darwin
Pirotta e Maspero Milano
1805 pagine 266

   





Sarò