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Ottica di Newton, Lib. I. p. 2. propos. 3 e 6. - Il D. Smith, ne' suoi Armonici, ha una nota, che spiega questa felice scoperta, com'ei la chiama, di Newton. Sez. 4. art. 7.
Dietro questa curiosa coincidenza, è stato proposto di produrre una musica di luce, consistente di successioni o combinazioni di colori analoghi ad un accordo musicale rispettivamente alle proporzioni summentovate. Ciò potrebbe eseguirsi per via di una forte luce, ottenuta per mezzo delle lampade del [155] Sig. Argand, passante attraverso di vetri colorati, e cadente sovra una parte determinata d'una parete, con ripari (blinds) movibili innanzi a codeste lampade, la qual luce potesse comunicare con la tastiera d'un arpicordo, e così produrre nel medesimo tempo una musica visibile ed udibile in unisono l'una coll'altraIl Sig. Guyot dice, che l'esecuzione di questa idea fu tentata dal Padre Caffel, ma con poco successo.
Se ciò si tentasse di bel nuovo, evvi un altra curiosa coincidenza tra suoni e colori, scoperta dal Dott. Darwin di Shrewsbury, e spiegata in un opuscolo sopra ciò ch'egli chiama Spettri oculari; quest'opuscolo trovasi inserito nelle Transazioni Filosofiche vol. 76., e può molto facilitare l'esecuzione di ciò che si diceva. In questo trattato Darwin ha dimostrato, che noi vediamo certi colori, non solamente con più grande facilità e distinzione, ma con sollievo e piacere, dopo aver per alcun tempo contemplati certi altri colori; come il verde dopo il rosso, o il rosso dopo il verde; il rancio dopo l'azzurro, o l'azzurro dopo il rancio; il giallo dopo il violetto; o questo dopo quello.
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