Con passo misurato inceder suoleLa gran Lammia Reina, agita in fronte
Le altere piume, e sfavillando lustraI prati; guida a' verdi lecci intorno
Lo scherzoso suo coro, e picciol'ormeStampano in giro il suol: d'argentee voci
Suona ogni fonte, ed in pių vivi accentiDe la Notte gorgheggia il caro augello.
Pria che il bell'occhio d'adamante inchiniSul purpureo orïente il lucid'astro
Messaggere de l'Alba, la pudicaTROPČA si toglie dal secreto letto.
Aureo al suo capo, qual a' Divi, intornoTremola un cerchio; pe' notturni campi
Con amoroso pič sieguon, vegghiando,
Otto garzoni la virginea luce:
Scherzano a lei l'elettriche favilleSu le forme vezzose, e fredda in mezzo
Ella pur move a la lambente fiamma.
Tal la lucciola splende (allor che il Sole
Declina), e il tenebroso aere ingemma[168] Di fosforica lampa: E tal su lenta
Palude o stagno d'improvviso errandoLucide svïann traditrici strisce
L'incauto pič del pellegrin ramingo.
Non altrimenti, o Assiria, allor che l'empioTuo Re superbo a l'Idol suo tre in voto
Umane ostie sacrava, ampia fu vistaD'arido abete e resinoso pino
E sulfureo carbone ergersi piraA l'aurea effige innanzi. - Alto le fiamme
Mugghiano, serpeggiando; alzansi e scendonoVasti d'intorno mantici anelanti;
Soffiano ferree nari; pių e pių rossoL'igneo diluvio sfolgorando sgorga,
E settemplice vampa arde e roventaLa bianchita fornace. - Allor traverso
A gl'infocati vortici il gran Sire,
In sua terribil maraviglia, fisse.
Gli occhi abbagliati. - "Eccoli! il pič discioltiE le man, tutti e tre di mezzo a l'ira
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Lammia Reina Notte Alba Divi Sole Assiria Idol Sire
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