Ceruleo zolfo, bollono ruscelliImprigionati, e vïolenti a un tempo
A fesse rupi spiccansi traversoIn spirali colonne atri vapori
Assalendo le nubi; o, mentre sorgeDa imo e ondeggia vorticoso fuoco,
Su mar lucenti di crosciante lavaSoffiando vanno; in alto indi congesti,
In torti rivi scorrono dal curvoDi Masson tetto, e squarciangli il gran fianco
Di pirìte coverto; a le sue grigeTorri d'intorno, e giù per le merlate
Sue mura cade il liquido tesoroDi rupe in rupe; e fra splendenti cave,
E su coralli e pomici e conchiglie[176] E cristalli via via serpeggia in letti
Di stalattite; i verdi muschi incrostaE la selva intricata; e scintillando
Tuffasi in grembo del paterno flutto.
Un sorridente garzonetto, il floridoFUCO, presiede su la fervid'onda,
E i meandri ne guida, e in lene suonoNe tempra il rombo; in antri di natìo
Metallo ei canta a l'amorevol'Eco,
Ch'ivi ha dimora, i suoi segreti affetti;
Indi nel gorgo nebbïoso immergeLa bella fronte, e di soavi spirti
I sorgenti vapor empie e profuma. -
Tale, ogni aurora, un Angelo scendendo,
Sovra le fonti di Bethsaida un giornoScuoteva l'ali rugiadose, e mentre
A le celesti tralucenti membraEi fea lavacro, salutevol possa
Gìa penetrando le turbate linfe.
La gentil TRAPA, amfibia ninfa, inalzaPerlato il capo, dal prolific'alvo
Del Nil sorgendo; a lei bella rosseggiaLa vergin gota ed il modesto seno;
Ma fedo usbergo d'intrecciate scaglieDeforma il resto; le anelanti branchie
E le tremule pinne ella nasconde,
[177] E sovra il fiume dispiegar sol osaLe argentee braccia; lenta lenta intorno
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Masson Eco Angelo Bethsaida Nil
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