E di muschio vestite, e con radiciChe a un tempo son virgulti e sono artigli
S'abbarbica a la terra; a lui ricopreVerde corteccia l'aggrinzato collo,
E serto fanno a la ricciuta frontePčtali porporini; ogni fior' apre
Canori becchi, e l'incantato boscoVocali allegran bottoncin di rosa.
Attonita la Sera alto soffermaLa fulgida sua stella; e cheto orecchio
Porge dal carro d'ebano la Notte:
Su candid'ale discendendo in tantoFansi intorno le belle Houri, e rapite
Beon le sonore e le odorifer'onde.
Quando da l'urna d'ôr versa il Solstizio
Le fervid'ore sovra i bruni figli[184] Ch'Africa nutre, e nullo a gli abbronzati
Suoi colli intorno venticello aleggia,
Fuor de l'arso Harmattān, che morte spargeQualora soffia; e quando ne la polve
Giaccion lā stesi i trafelanti pardi,
E bavosi e aggruppati in dure spireMuojono gli angui; allor che gli sfrondati
Suoi boschi piagne l'iracondo Atlante,
E Gambia trema, che mancar si vedeGli usati flutti; ed il Contagio scorre
Lungo le salse arene, e l'Oceāno
Volge sul lito il suo languente gregge: -
La bella CHUNDA, disadorna il capoDe le ravvolte bende, e scinta il fianco,
Sorride in mezzo a l'avvampante strage;
Perō che dieci giovani fratelliFanno riparo a l'anelante ninfa
Con lieve ombrello, o vero a lei d'intornoCon sollecita mano agitan l'aure.
Libere le svolazzano le chiome,
E, a lo scostarsi lor, nudo il sorgenteSeno n'appare e la rivolta gota:
E di seta un sottil manto, che, intornoA l'eburneo suo collo con fermagli
D'oro affibbiato, sinuoso ondeggia,
Mentre a lei fosco -trasparente scherza
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