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      Su le nitide membra, e i bei tesori[185] Asconder sembra, traditor gli svela.
      Lŕ dove freddo da ben cento rupiDeriva il Gange i riboccanti fiotti
      A' suoi torridi prati, e innanzi scorreCon bel riflesso a ricche ampie pagodi
      E lunate moschče, lieve galleggiaSoavemente garrula NELUMBA,
      Ed applaude a' suoi liti e con le frescheAure ragiona, e spazďando invoca
      Gli ecchi a lui fidi, e pčnetra col cantoL'onde canute. - Mentre a lei d'intorno
      Porgendo orecchio scherzano i suoi Vaghi,
      E sul liquido pian veglian custodiDi sě cara beltŕ; tratte sul lido
      Le tigri affissan mitemente il guardo;
      Di pascolar dimentico si posaIl bufalo cornuto; ed a' nativi
      Boschi tolto l'attonito elefanteTende il patulo orecchio, e guada i flutti.
      Maravigliando in taciturni armentiSi lavano le foche, o le viscose
      Fronti crollan su l'acque; alto si rotaCon placid'ala lo sparviero intento,
      E connivendo il coccodrillo assonna.
      Ov'alto sopra il gelido oceŕno[186] E 'l suol nevoso il nordic'Astro guida
      I suoi seguaci, l'orizzonte albeggiaDi lattea luce, e de la luna al raggio
      Brilla ogni monte. Immani ispide formeA quel barlume su le peste nevi
      Erran tacite e lente; e tratto trattoSotto i lor pič con orrido fragore
      De gl'irti ghiacci squarciansi le falde,
      Ed intronano il ciel. - Come ivi l'aleCarche di brina il seněl Verno scuote,
      E tardo cede a Primavera il regno,
      Colpiti gli occhi da vivaci dardiDi sfolgorante intorno argentea luce
      Fuggono in negre e lamentose tormeGli abbarbagliati Démoni notturni. -
      Deh ti sveglia, amor mio! (dolce allor sclama


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Gli amori delle piante
di Erasmus Darwin
Pirotta e Maspero Milano
1805 pagine 266

   





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