Ciò mi venne riferito da R. W. Darwin, Cavaliere d'Elston in Nottinghamshire, il quale mostrommi la pianta in fiore li 2 luglio 1788 con una mosca tenuta stretta per la fine della sua proboscide, come ben si vedeva per mezzo d'un microscopio, e che invano replicatamente si sforzò di liberarsi fino a che le antere non furono separate per mezzo d'uno spillo: per alcuni giorni egli aveva osservato, che quasi ogni fiore di questa elegante pianta avea una mosca afferrata, e poche settimane dopo, mi favorì di sue ulteriori notizie su questo oggetto.
Il mio apocymum non è ancora sfiorito. L'ho visitato di spesso, ed ho frequentemente ritrovate ne' suoi fiori quattro o cinque mosche, alcune vive, ed altre morte: generalmente elleno vengono afferrate pel corpo o per la proboscide, alcune volte pel corpo e per una gamba; ve n'ha una presentemente acchiappata solamente per una gamba. Io non credo che questa pianta dorma, giacchè i fiori rimangono aperti durante la notte, per cui frequentemente le mosche giungono a fuggire. Presso il Sig. Ordoyno, ingegnoso giardiniere a Newark, e possessore d'una bella collezione di piante, ho veduti molti fiori d'un apocymum con tre mosche morte in ciascuno ec.
p. 11. V. 254. AMARILLI. (amaryllis formo[211]sissima L.) Sei maschi, una femmina. Molti fiori campaniformi chiudono di notte le loro aperture, ovvero in tempo di pioggia o di freddo, come il convolvulo, e con ciò proteggono gli inchiusi loro stami e pistilli. Altri fiori campaniformi lasciano pendere all'ingiù lo loro aperture, come molti fra i giglj: in questi il pistillo, quand'è maturo, è più lungo degli stami, e mercè la detta attitudine della corolla a pender all'ingiù quando screpolano le antere, il loro polline cade sullo stimma, e sono al medesimo tempo riparati, come da un ombrello, dalla pioggia e dalla rugiada.
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