Questo fenomeno fu rimarcato ne' mesi di luglio e d'agosto, al tramontar del sole, e [294] per una mezz'ora dopo, quando l'atmosfera era chiara; ma dopo un giorno piovoso, o quando l'aria era carica di vapori, non si vide nulla di tutto questo.
I seguenti fiori mandano lampi più o meno vivaci, in quest'ordine:
1.° La calendula officinalis.
2.° Il tropœolum majus.
3.° I1 lilium bulbiferum.
4.° La tagetes patula et erecta.
Anche l'helianthus annuus fu talvolta veduto mandar lampi; ma in generale sembra necessario per la produzione di cosiffatta luce il colore flammeo o d'un giallo lucente; per lo che non fu mai osservata sopra i fiori di molti altri colori.
Per iscoprire se mai alcuni piccoli insetti, o vermi fosforici, ne potessero esser la causa, furono esaminati i fiori con tutta la diligenza anche col microscopio, senza però che se ne sia mai trovato veruno.
Dalla celerità del lampo e da altre circostanze si può conghietturare, che abbia luogo in codesto fenomeno la presenza di qualche poco d'elettricità. Egli è ben conosciuto, che allorquando il pistillo d'un fiore è fecondato, il polline sbuccia e sbalza via per la sua elasticità, con cui può essere combinata dell'elettricità. Ma il Sig. Haggren, dopo aver osservato il lampo mandato da un giglio bulbifero, le cui antere erano considerevolmente distanti dai petali, trovò che la luce procedeva solamente dai petali; quindi egli conchiude, che questa luce elettrica è causata dal polline, il quale, sbalzando via, viene sparso sovra i petali.
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