Egli è sempre accompagnato da una nebbia così folta da rendere invisibili gli oggetti alla distanza d'un quarto di miglio: il sole vi traluce attraverso soltanto verso mezzogiorno, ed allora cadono dall'aria nebbiosa minutissime particelle di un color rosso diluto, le quali fanno apparir biancastre l'erbe e per sino le pelli de' Negri. L'aridità estrema, che accompagna questo vento o nebbia, avvizzisce e abbrucia intieramente le foglie de' vegetabili; ed il Dott. Lind dice, che in alcune stagioni genera malattie fatali e maligne; lo che avviene probabilmente in seguito a tempi umidi, allorchè egli è nella opportunità di [309] caricarsi delle esalazioni putride delle paludi: in altre stagioni dicesi, che arresti malattie epidemiche e dissenterie, e che guarisca ulceri ed eruzioni cutanee: il qual effetto può attribuirsi al cessare ch'egli fa di umettare le boccucce de' vasi assorbenti esterni, per cui l'azione degli altri rami del sistema assorbente viene accresciuta, onde supplire alla deficienza de' primi. (Account of the Harmattan, Phil. Trans. vol. 71.)
Il sig. Sterling dà la descrizione d'un'oscurità di sei od otto ore a Detroit, in America, li 19 ottobre 1762, durante la quale il sole apparve rosso come il sangue, e tre volte più grande dell'ordinario: cadendo della pioggia sovra una carta bianca, la coprì di gocce scure simili a zolfo o fango, che arsero alla foggia della polvere da cannone umida, e l'aria mandava un odore molto solforoso. Egli suppone che questo fenomeno traesse origine da qualche terremoto o volcano.
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