«Allegrar de' suoi giorni, ahi de l'astuta
«Sua tarda etade vittime sedotte!
«Tal sul pendìo di sua beltà fu vista
«Ninon mal cauta con fatal sorriso
«Ardere il figlio: lasso! e' non sapea
«D'esserle figlio.- Tra i focosi nodi
«De le sue braccia avvinta, ella il respinse
«Con le palme, e - Garzon, sclamò, t'arresta;
«Temerario garzon, spegni una fiamma
«Empia, nefanda!... Tu... da questo fianco
«Tu vita avesti; queste piume istesse
«T'accolsero nascente, il vital sugo
«La prima volta questo sen ti porse.
«A tali note il giovine, com'uomo
«A l'aspetto di morte, s'arretrò.
«Attonito, confuso, in lei, fremendo,
«I truci affise ardenti, lumi, cadde
«Sopra i ginocchi, le convulse braccia
«Protese incerto, ed un reo sguardo ancora
«Lanciò di furto sul materno letto.
«Mordendo allora le tremanti labbra,
«E mormorando non intesi accenti,
«La pallida alzò al ciel fronte pentita
«Dunque, ahi dunque! - egli grida; e furibondo
«Sul brando rovesciandosi, la vita
«In uno tronca e il mal concetto amore.»
Questa seconda parte, pubblicata per la prima, fu quella che ottenne maggior favore presso gli intendenti di poesia, e all'autore valse la riputazione di gran poeta. In Francia ne fu subito fatta una traduzione, assai lodata, ma ch'io non conosco. Della traduzione italiana due edizioni buone sono state fatte in Milano, e una pessima a Napoli. In Inghilterra si contavano, già quattro edizioni alla fine del secolo passato, ed altre ne furono fatte di poi, e molto più in America. Meno conosciuta presso di noi è la prima parte, che finora non ha avuto un traduttore, che pur meriterebbe.
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Dell'istinto
di Erasmus Darwin
Edoardo Perino Roma 1885
pagine 91 |
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