Così veggiamo essere i palati di alcuni animali piacevolmente affetti dal masticare frutti; quelli d'altri dal masticare grani; e d'altri carne. Sono eglino perciò stimolati ad appropriarsi e consumare siffatte materie, e sono appunto forniti di tal potere di movimento muscolare e di digestione che all'uopo loro convenga.
Queste sensazioni e questi desideri costituiscono una parte del loro sistema, tanto quanto i muscoli e le ossa ne costituiscono un'altra parte, e quindi possono anche dirsi naturali o congeniti, giammai però sanamente parlando istintivi; imperocchè la parola istinto, nell'usuale sua accettazione, si riferisce soltanto alle azioni degli animali come abbiamo accennato poc'anzi: l'origine di queste azioni è ora, appunto il soggetto delle nostre osservazioni.
È però d'uopo che io avverta il lettore a bene imprimere in mente la già esposta definizione delle azioni istintive, affinchè nell'adoperare la parola istinto senza connettervi alcuna precisa idea, egli non abbia a comprendere sotto questa indistinta appellazione non solamente i naturali desiderï di amore e di fame, e le naturali sensazioni o di dolore o di piacere, ma eziandio la figura e la tessitura del corpo, e la facoltà stessa di ragionare.
II. Noi proviamo alcune sensazioni, e facciamo alcune azioni fin prima del nostro nascere; le sensazioni di caldo e di freddo, d'agitazione e di riposo, di ripienezza e di inanizione sono altrettanti esempi delle prime, e gli urti si sovente ripetuti dalle membra del feto, che incominciano verso la metà della gravidanza, e quei movimenti per cui egli si avvolge bene spesso il cordone ombellicolare attorno al collo o al corpo, e talvolta anche ne forma un nodo, sono altrettanti esempi delle seconde.
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Dell'istinto
di Erasmus Darwin
Edoardo Perino Roma 1885
pagine 91 |
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