Accade poi anche lo stesso a noi crescendo in età, quando esposti ad acuto freddo ne moccica il naso e ne lagrima gli occhi pel freddo stesso e per la siccità dell'aria.
Ma le glandole lagrimali, per cui le lagrime si separano dal sangue, sono situate superiormente all'angolo esterno del globo dell'occhio, e quando fa d'uopo di maggior copia di lagrime, noi facciam contrarre la pelle della fronte, abbassiamo le palpebre, e facciamo molte altre distorsioni dalla faccia, dirette a comprimere queste glandole.
Ora, siccome la sensazione soffocante, da cui si produce la respirazione, è rimossa quasi subito percepita, e non ritorna nuovamente; e siccome la disaggradevole irritazione dei condotti lagrimali non può a meno di non essere frequentemente ripetuta sino a tanto che l'organo delicato s'accostumi alla diversità degli odori, così è questo uno dei primi dolori a cui si attende ripetutamente. Quindi è poi che, durante l'infanzia, ed in molti durante la vita, tutte le sensazioni disaggradevoli sono accompagnate da moccicar del naso, da profusione di lagrime e da alcune particolari alterazioni della fisonomia; a norma delle leggi delle associazioni da principio contratte, come già si disse, e che costituiscono il linguaggio naturale ossia universale dell'afflizione.
Ognuno può assicurarsi della realtà di questa osservazione, solo che presti attenzione a quello che accade a se stesso leggendo anche soltanto la storia di qualche oggetto compassionevole; egli s'accorgerà immancabilmente, prima dello sgorgargli le lagrime dagli occhi, d'una certa titillazione all'estremità del condotto lagrimale terminante nelle narici, e sentirà quindi sopravvenire la compressione dell'occhio e la profusione delle lagrime.
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Dell'istinto
di Erasmus Darwin
Edoardo Perino Roma 1885
pagine 91 |
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