Il professore Gmelin di Pietroburgo ci assicura che, nel viaggio da lui intrapreso nella Siberia per ordine dell'Imperatrice delle Russie, egli ebbe a vedere delle volpi che non dimostrarono alcun timore nè di lui nè de' suoi compagni e si lasciavano approssimare assai vicino, non avendo veduto mai prima di allora creatura umana. E Bougainville riferisce che al suo arrivo alla Maluina, una delle isole di Falkland, non abitate da uomini, tutti gli animali si accostavano a lui e alla sua gente; gli uccelli lor venivano a posarsi sul capo e sulle spalle, e i quadrupedi loro si aggiravano intorno ai piedi. Dalla difficoltà di addomesticare gli animali vecchi, e dalla facilità di addomesticare i giovani, si comprende che il timore che hanno generalmente gli animali alla vista dell'uomo è una cognizione acquisita.
Le cornacchie sembrano avere questa cognizione ancor più distinta. Elleno sono costituite in società, e fabbricano, si direbbe quasi, delle città sulle nostre teste; e sanno evidentemente distinguere che il pericolo è maggiore quando l'uomo è armato di fucile. Quegli, a cui accada di passeggiare di primavera col fucile alla mano in un luogo popolato di cornacchie, potrà facilmente verificare questo fatto: alla di lui comparsa le cornacchie abitatrici di quegli alberi si alzano a volo, e mettono grida, per cui i figli spiumati, che stanno nei loro nidi, vi si rannicchiano e così si nascondono alla osservazione del nemico. Quindi poi il volgo, che vede accadere questo fatto costantemente, assicura che le cornacchie sentono l'odore della polvere da schioppo.
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Dell'istinto
di Erasmus Darwin
Edoardo Perino Roma 1885
pagine 91 |
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