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      - Avendo sparso una cucchiaiata d'acqua sul focolare, osservai un gatto ricoprirla tosto di cenere; anche questa del gatto è dunque un'arte appresa, giacchè l'animale errò nel farne uso.
      Per tenersi pulito il pelo, ed il muso specialmente, i gatti si lavano la faccia, e persino dietro le orecchie ogni volta che mangiano. E, dove non possono immediatamente colla lingua, lo fanno colla parte interna dell'una o dell'altra delle due zampe anteriori umettate innanzi di saliva; ciò che in prima origine dev'essere stato effetto di raziocinio, poichè gli è l'uso d'un mezzo per ottenere un intento; e sembra poi in seguito essere insegnato ed appreso per imitazione, come sono le arti stesse per la maggior parte.
      Un mio amico intelligentissimo, Mr. Leonard, vide un gatto pigliare una trota lanciandovisi sopra in un'acqua profonda al mulino di Weaford presso Liehfield. Il gatto apparteneva a Mr. Stanley, che l'aveva altre volte veduto afferrar pesci allo stesso modo in estate, quando l'acqua del mulino era abbastanza bassa da permettere che si potesse vedere il pesce. Ho udito di altri gatti che stanno sulla sponda di qualche serbatoio di acqua alla caccia dei pesci. Sembra essere questa una maniera propria dei gatti di afferrare questa lor preda, la quale però generalmente non esercitano per ciò che ne sono impediti coll'essere addomesticati, abbenchè continuino a ritenere tutta l'originale avidità loro propria di mangiar pesci.
      Il signor White riferisce, nella sua ingegnosa Storia di Selbourn, di essere stato testimonio di una gatta che allattava un leprottino, il quale andava seguitandola in un giardino come ella andava intorno, e correvale incontro saltando all'udire le voci di affezione con cui lo chiamava.


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Dell'istinto
di Erasmus Darwin
Edoardo Perino Roma
1885 pagine 91

   





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