Ma i cavalli che stanno nelle vaste paludi di Staffordshire, hanno imparato a calpestare per lo spazio di circa un minuto di seguito con una delle loro zampe anteriori quello di questi arboscelli di cui si vogliono cibare, e in tal modo rotte le spine, lo mangiano senza pericolo di offesa. Il quale accorgimento non hanno punto i cavalli, che abitano le parti più fertili di quella stessa provincia, i quali se talora per fame o per capriccio si azzardano a mangiarne, si pungono malavvedutamente la bocca sì che ne fanno escir sangue.
I porci hanno il senso del tatto e dell'odorato all'estremità del naso, di cui perciò si servono come di una mano, tanto per iscavare il terreno, quanto per rivolgere da ogni lato ed esaminare ciò di cui vogliono cibarsi, quasi come fa l'elefante colla proboscide. Siccome in questo nostro clima hanno d'uopo di ripararsi dal freddo, così hanno appreso a raccoglier paglia colla bocca per farsene un nido, allorchè il vento soffia assai freddo; e chiaman pure con ripetute grida i loro compagni tanto per essere aiutati all'opera, quanto perchè si accresca il caldo col maggior numero di compagni di letto. Quindi questi animali, riputati così sucidi, hanno parimente appreso a non lordare co' loro escrementi, quando sono in libertà di farlo, il covile in cui stanno, arte che i buoi e i cavalli, quand'anche sian raccolti in capanne aperte, non hanno mai appreso. Ne' porci io ho osservata molta sagacità, ma il poco tempo che noi li lasciamo vivere e lo stato di prigionia in cui li serbiamo impediscono quell'ulteriore perfezionamento di cui sono suscettivi, e che forse potrebbe essere superiore a quello dei cani.
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Dell'istinto
di Erasmus Darwin
Edoardo Perino Roma 1885
pagine 91 |
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Staffordshire
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