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      Egli ha quindi chiamato questo uccello Fringilla caelebs (Amaen. Acad. 11, 42, IV, 595). Ma nel nostro clima i fringuelli dell'uno e dell'altro sesso sono uccelli perenni: Il sig. Pennant osserva, che l'upupa, la pica, ed alcuni altri uccelli vengono così di rado in Inghilterra, e in tempi così incerti, da non meritare d'essere annoverati tra i nostri uccelli di passaggio. (Ibid, 511).
      Gli uccelli acquatici, come le oche e le anitre, sono molto più atti a lunghi viaggi di emigrazione, di quello che altre specie d'uccelli; poichè, a tempo calmo, non solamente possono riposare e dormire sull'acque dello Oceano, ma forse possono anche trarne qualche sorta d'alimento.
      Quindi in Siberia, sì tosto che i laghi sono gelati, gli uccelli acquatici che vi sono numerosissimi, scompaiono tutti, e si crede che passino a più caldi climi, eccetto il francolino, il quale, per l'incapacità sua a lunghi voli, dorme forse, come fa il nostro pipistrello, in tutto quel tratto di tempo.
      È interessante a questo proposito il seguente squarcio del Viaggio del prof. Gmelin. «Nei contorni di Krasnioark, fra molti altri uccelli acquatici che emigrano, osservammo una gran quantità di francolini, i quali anche perseguitati non s'alzavano a volo, ma procuravano sempre di fuggir camminando. Dimandando noi come mai questi uccelli che pur non possono volare, potessero nell'inverno passare a ritirarsi in altri paesi, ci fu detto e dai Tartari e dagli Assanii, ch'eglino sapevano benissimo non poter questi uccelli emigrare da per sè soli in altri paesi; ma che, allorquando le gru si ritirano in autunno, ogni gru prende sul suo dorso un francolino e lo trasporta seco in climi più caldi.


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Dell'istinto
di Erasmus Darwin
Edoardo Perino Roma
1885 pagine 91

   





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