Torme delle nostre api viaggiano sovente per molte miglia, e nell'America settentrionale dicesi che sempre vanno verso il Sud. Il profeta Isaia fa una bella allusione a queste emigrazioni. «Sibilabit Dominus muscae, quae est in extremo fluminum Œgypti, et api quae est in terra Assu.» (Isaia VII, 11; la quale allusione è stata ultimamente spiegata dal sig. Bruce ne' suoi viaggi per iscoprire le sorgenti del Nilo.
2. Ho saputo per mezzo di esatte informazioni che le api, le quali furono trasportate alle Barbade e ad altre isole orientali, dal primo anno in poi cessarono di fare il miele, trovando che non ne avevano più d'uopo al loro uso; e son ora divenute assai moleste a quegli abitanti, coll'infestar che fanno le loro fabbriche dello zucchero; laddove le api trasportate alla Giammaica continuano a far miele, siccome i freddi venti del Nord e i giorni piovosi, che dominano in quell'isola, le obbligano a star chiuse assieme per più settimane nelle loro abitazioni. E le api del Senegal, che sono diverse da quelle d'Europa soltanto in volume, fanno un miele superiore non solamente in delicatezza di sapore, ma che ha inoltre la proprietà di non diventare mai concreto, rimanendo sempre liquido come lo sciroppo (Adunson). Da alcune osservazioni del signor Wildman e di varie altre persone degne di fede risulta, che, durante il rigor massimo dell'inverno, che monta a più settimane, le api se ne giacciono intorpidite dal freddo e non consumano punto la loro provvigione. Il quale stato di sonno o di torpore, simile a quello delle rondini e dei pipistrelli, sembra essere il natural riparo di questi viventi ne' freddi climi; mentre il fabbricar miele sembra essere un perfezionamento artificiale acquisito.
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Dell'istinto
di Erasmus Darwin
Edoardo Perino Roma 1885
pagine 91 |
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