Pagina (85/91)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Siccome la morte dei nostri alveari d'api sembra doversi a ciò che questi insetti sono mantenuti tanto caldi da aver ancora bisogno d'alimenti allora quando la loro provvigione è esausta, pregai un amico mio, buon osservatore, a tenere per molte settimane due alveari in una cantina ben asciutta: egli osservò che per tutto quel tempo elleno non consumarono punto della loro provvigione, il peso degli alveari non essendo diminuito come accadeva quand'erano tenuti nell'aria aperta. La stessa osservazione trovo essere stata notata nell'Annual Register pel 1768 pag. 113. Ed il signor White, nel suo metodo per preservare le api, soggiunge, che le api situate al Nord della di lui casa consumavano in inverno minor copia di miele di quello che consumassero le altre situate al Sud.
      Abbiamo pure delle api un'altra osservazione ben verificata; ed è, che all'incominciare della stagione fredda, esse sogliono fare, a certi intervalli, un movimento generale di gambe, per cui, attaccate come sono a mucchi, producono un grado di calore, facilmente percettibile alla nostra mano. E quindi, per mezzo di questo ingegnoso esercizio, allontanano l'epoca alla quale naturalmente cadrebbero in istato di torpore.
      Giusta le ultime osservazioni di Hunter, la cura dell'ape non è già formata dalla polvere delle antere dei fiori ch'essa reca all'alveare nelle sue coscie; ma questa polvere forma bensì quello che si chiama pane dell'ape (bec bread), e serve a nutrire i cacchioni. Al modo stesso noi veggiamo le farfalle nutrirsi di miele, mentre il bruco prima di divenir farfalla vuol essere nutrito di foglie vegetabili; ed i cacchioni delle grosse mosche nutrirsi di carne, mentre quelli della mosca icneumone vogliono esser nutriti d'insetti.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Dell'istinto
di Erasmus Darwin
Edoardo Perino Roma
1885 pagine 91

   





Annual Register White Nord Sud Hunter