Finora il Darwin fra noi, come pure in Francia, non fu conosciuto che per questo secondo rispetto. In Inghilterra invece ed in Germania esso fu apprezzato anche per quelle qualità sue che hanno preceduto e fecondato le altre, ed il viaggiatore fu ammirato e lodato non meno del filosofo.
Carlo Darwin ha fatto un viaggio intorno al mondo: nessuno più di lui poteva compiere fruttuosamente un tal viaggio. Ricco di sode cognizioni scientifiche e letterarie, di studio profondo delle cose naturali e civili del suo paese, animo forte e gentile, amore all’umanità, culto del vero. Il viaggio del Darwin ha portata tanta luce intorno ai fatti naturali delle varie regioni della terra, che nulla più: molte questioni che tenevan divisi i dotti, come quella della formazione delle isole del corallo nel Pacifico, ebbero da lui scioglimento: nuovi fatti nella vita e nei costumi degli animali furono rivelati ed interpretati in modo che la scienza ne ha fatto tesoro. E la brevità energica ed incisiva, i tocchi maestri, il lampo di certi giudizii intorno a cose di costumi e di storia, hanno fatto sì che del viaggio del Darwin si siano innamorati non solo i dotti, ma tutti i lettori. Fu scritto a mo’ di giornale, si legge col diletto con cui si legge un romanzo, e chi sa pensare trova ad ogni tratto da soffermarsi.
Il modo con cui furono accolte in Italia le versioni delle altre opere del Darwin non mi lascia dubbio intorno allo accoglimento che sarà per avere questa, e perciò mi sono accinto a tradurla, colla certezza che dalla lettura di essa saranno i miei connazionali per ricavare grande diletto e più grande ammaestramento.
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