Pochi esseri viventi abitano quelle valli. L’uccello che vi s’incontra più comune è un martin pescatore (Dacelo Jagoensis), il quale si posa tutto fiducioso sui rami della pianta detta olio di castoro, e di là piomba sulle lucertole e sui grilli. Ha colori brillanti, ma non è così bello come le specie d’Europa; differisce pure grandemente da questi pel volo, pei costumi e pel luogo ove abita, che in generale è una qualche aridissima valle.
Un giorno andammo due ufficiali ed io a cavallo fino a Ribeira Grande, villaggio poche miglia all’est di Porto Praya. Fino alla valle di San Martino, il paese aveva sempre il suo aspetto brutto e scolorito; ma a quel punto un piccolissimo filo d’acqua produce un freschissimo margine di lussureggiante vegetazione. Nel corso di un’ora giungemmo a Ribeira Grande e ci sorprese la vista di una grande fortezza e di una cattedrale, entrambe diroccate. Questa piccola città era, prima che il suo porto si fosse colmato, il luogo principale dell’isola; ora ha un aspetto melanconico ma molto pittoresco. Essendoci procurati un frate nero per guida ed uno spagnuolo che aveva servito nella guerra peninsulare come interprete, visitammo molti fabbricati, di cui la parte principale si componeva di una chiesa. Qui sono stati sepolti i governatori ed i capitani generali delle isole2. Alcune delle lapidi hanno la data del secolo decimosesto. Gli ornamenti araldici erano le sole cose in quel luogo remoto che ci ricordassero l’Europa. La chiesa o cappella formava un lato di un quadrilatero, nel mezzo del quale cresceva un boschetto di alberi di banane.
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