Esaminato questo bianco strato, si scorge che si compone di materia calcarea, nella quale stanno incorporate moltissime conchiglie, la maggior parte delle quali o quasi tutte esistono ora sulla costa vicina, Esso riposa sopra antiche roccie vulcaniche, ed è stato coperto da una corrente di basalto, che deve essere entrata nel mare quando lo strato bianco conchifero era ancora al fondo. È molto interessante segnare i mutamenti, prodotti dal calore della lava soprastante, sulla massa friabile, la quale in certe parti è stata convertita in un calcare cristallino, ed in altre parti in una pietra compatta macchiettata. Dove il calcare è stato preso dai frammenti scoriacei della superfice inferiore della corrente, è stato convertito in gruppi di belle fibre raggiate somiglianti all’aragonite. Gli strati di lava salgono in successivi piani dolcemente inclinati allo indentro, dai quali sono venuti in origine diluvi di pietre fuse. Nei tempi storici non si è manifestato, credo, nessun segno di attività vulcanica in nessuna parte di Santiago. E non è neppure tanto facile scoprire la forma di un cratere sulle cime delle tante colline di ceneri rosse; tuttavia si possono distinguere sulla costa le correnti più recenti, che formano catene di scogli meno alti, ma che sporgono in fuori da quelle che appartengono a serie più antiche: così l’altezza degli scogli somministra un calcolo approssimativo dell’età di quelle correnti.
Durante la nostra stazione, osservai i costumi di qualche animale marino.
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Santiago
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